Quando una stella esplode, collassa intorno al proprio nucleo e l’energia emessa è pari a quella emessa da un’intera galassia, quasi pari all’illuminazione media di un talk show della D’Urso. Alla fine dell’esplosione il tutto si comprime in un minuscolo punto dalla massa così densa da far vomitare tutto ciò che transita nei paraggi.
Categoria: Tormentoni dell’internet
Viaggiano in massa, a periodi e quasi sempre ritornano. Sono metamorfiche frasi, battute, citazioni reali o storpiate che si diffondono viralmente sui social network fino a diventare leggenda.
Maledettiii!!!
Lasciamo traccia nella nostra memoria del personaggio del mese che, senza chiedere permesso, entra di diritto nell’olimpo del web.
È il 25 febbraio 2019 e la signora che ha interrotto la diretta di Sky tg24 all’urlo di “Maledetti!” è entrata nel cuore di molti. Soprattutto degli utenti social che, in poco tempo, l’hanno eletta tra gli argomenti di tendenza della giornata. Su Twitter l’hashtag #maledetti ha spopolato e molte persone si sono scatenate con commenti ironici e meme divertenti. Da chi la vuole eleggere “nuova paladina della sinistra” a chi sente nel suo sfogo una rappresentazione del proprio malessere (non necessariamente politico).
Ecco la diretta Sky incriminata che immortaliamo su queste pagine a futura memoria di chi verrà domani e di chi se l’è persa qualche giorno fa.
Sarà un lavoro onesto?
Era il 10 di ottobre del 2014 quando il fattore David Brandt, proprietario di una grossa ‘azienda agricola dell’Ohio negli USA, rilasciò un’intervista per il dipartimento dell’agricoltura americano per illustrare le sue innovative tecniche di coltivazione sostenibile della soia. Fu sullo stesso sito del dipartimento che David apparse in tutto il suo splendore, rilucendo nella foto con tutta la bellezza rustica della sua camicia a quadri bianchi e blu e della sua salopette di jeans
La cosa interessò una manciata di addetti ai lavori, poi David e la sua camicia caddero nell’oblio dell’internet fino a quando, il 15 dicembre del 2018, un utente di reddit postò una macro del contadino, aggiungendo la scritta “it ain’t much – but it’s honest work” ed intitolando l’immagine (traduco per i non udenti): ““quando pubblichi robe nuove e ottieni 10 like invece di migliaia di condivisioni” (N.D.R.: Grazie a Marcello che ha commentato ed ha corretto la cazzata che era stata scritta. Fatelo anche voi!).
Di lì a poco si sarebbe scatenato il solito delirio, con la solita cassa di risonanza costituita dai milioni di utenti fedeli ai social account specializzati in meme, su Instagram e Facebook.
Followami
Addami ai tuoi social e taggami sui meme o sui post di cui ti interessa un approfondimento e, nel giro di pochi minuti (🤣🤣🤣), la tua morbosa curiosità sarà soddisfatta su queste pagine.
Sono giapponese
Se anche voi ad una domanda imbarazzante posta da qualcuno avete risposto “sono giapponese”, allora sapete già di che si tratta, ma siete sicuri di conoscere anche l’origine del tormentone? Se state leggendo, probabilmente no ed allora eccoci qui, ti #spiegoipost.it :
Era il mese di settembre 2015 quando all’improvviso qualcuno (sto indagando, aiutatemi) postò su YouTube e su Facebook il breve spezzone video che segue:
Da qui il delirio. Centinaia di meme invasero i social con personaggi famosi e non, che ad una domanda a caso avevano un’unica, meravigliosa, ridicolissima risposta: sono giapponese!
La letteratura generata fu vastissima e incluse vignette, fotografie, video e brani musicali da sparare a tutto volume dai megastereo delle auto dei più coraggiosi, uno spasso!
Ma che cos’è quel video? Qual è la sua origine? In realtà il video integrale comprendente la bomba giappoletana era già stato pubblicato nel settembre del 2013 sul canale della rivista online fanpage.it e conteneva una spassosissima intervista di tutta una serie di accaniti follower di San Gennaro durante le celebrazioni della festività a lui dedicata. Altra curiosità: nel video originale la frase che il nipponico pronuncia è in realtà: “assume giapponese?” riferendosi all’atavica carenza di lavoro che in terra Campana colpisce anche gli operosi orientali. Tragedia!
Vi posto di seguito il video integrale consigliatissimo (giapponese dal minuto 4:02, per i frettolosi ) e qualche meme a futura memoria.
Buon divertimento!!
Ugo e Gino
Categoria cazzeggio. Non cercate un significo profondo nel panorama decerebrato dell’internet moderno, a volte è solo fatto per ridere e scherzare sul nulla anche se, molto spesso, dietro la creazione dei meme ci sono menti assolutamente geniali che riescono a cogliere come pochi l’essenza comica di ogni situazione.
Erano gli sgoccioli del 2017 quando tale Blur, Youtuber di media fama, lanciò sul suo canale video l’ideona: e se commentassimo tutti i post che ci passano tra le dita con un bel “GINO“? E così fu. Orde di adolescenti smartphone-muniti distrussero ogni potenziale discussione in merito ai post che incontrarono sul loro cammino, spammandoli con centinaia, migliaia, che dico: DECINE!(cit.) di commenti che riportavano un unico nome, Gino.
Anche la fine dell’anno 2018 non venne risparmiata dal devasto e, sempre su suggerimento di Blur, avallato dagli storici social account del degrado, il nome di “UGO” sostituì quello dell’ormai invecchiato Gino a riempire di inutili commenti le foto, le notizie, i pensieri di chiunque sul web e soprattutto su Instagram, regno ormai incontrastato dei bimbiminkia di ogni età. Talmente rincoglioniti (i bimbiminkia) da esaurire in pochi giorni anche lo stock di magliette e felpe che il genioTuber creò per l’occasione, subito dopo l’immane successo dell’operazione Ugo.
“Ugo è stato l’ultimo della serie” ha anche dichiarato il vlogger: ne dubito, attendiamo con trepidazione il 2020.
Beccatevi il video del gongolante Blur che ci racconta in prima persona del casino che ha combinato: