Ugo e Gino

Categoria cazzeggio. Non cercate un significo profondo nel panorama decerebrato dell’internet moderno, a volte è solo fatto per ridere e scherzare sul nulla anche se, molto spesso, dietro la creazione dei meme ci sono menti assolutamente geniali che riescono a cogliere come pochi l’essenza comica di ogni situazione.

Erano gli sgoccioli del 2017 quando tale Blur, Youtuber di media fama, lanciò sul suo canale video l’ideona: e se commentassimo tutti i post che ci passano tra le dita con un bel “GINO“? E così fu. Orde di adolescenti smartphone-muniti distrussero ogni potenziale discussione in merito ai post che incontrarono sul loro cammino, spammandoli con centinaia, migliaia, che dico: DECINE!(cit.) di commenti che riportavano un unico nome, Gino.

Anche la fine dell’anno 2018 non venne risparmiata dal devasto e, sempre su suggerimento di Blur, avallato dagli storici social account del degrado, il nome di “UGO” sostituì quello dell’ormai invecchiato Gino a riempire di inutili commenti le foto, le notizie, i pensieri di chiunque sul web e soprattutto su Instagram, regno ormai incontrastato dei bimbiminkia di ogni età. Talmente rincoglioniti (i bimbiminkia) da esaurire in pochi giorni anche lo stock di magliette e felpe che il genioTuber creò per l’occasione, subito dopo l’immane successo dell’operazione Ugo.

“Ugo è stato l’ultimo della serie” ha anche dichiarato il vlogger: ne dubito, attendiamo con trepidazione il 2020.

Beccatevi il video del gongolante Blur che ci racconta in prima persona del casino che ha combinato:

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