Lo zio Michele

È una frase tratta da “de vulgari eloquentia” di Placito Capuano. Il testo, scritto in latino e risalente al 960 DC conteneva queste 2 righe scritte in volgare che vengono considerate l’atto di nascita della lingua italiana.
La frase, messa in bocca a Michele Misseri, diventa meravigliosa, dato che il contadino di Avetrana, 1000 anni dopo, riesce ancora a mantenere la lingua tale e quale a quella usata dall’autore originale. Voto: diesci.
@theo_kami hai finito gli aiuti!

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